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Il Corpus Domini e San Zicard

13-06-2023 18:50 - Le nostre news
Dopo la Pasqua, il Corpus Domini, la festività solenne che onora la presenza reale di Cristo nella Eucarestia, è fortemente ricordata dagli Ospiti nei laboratori biografici, come momento di particolare partecipazione attiva ad una cerimonia religiosa, preceduta da una meticolosa preparazione. Gli Ospiti raccontano che la funzione in Duomo a Carrara, o nelle chiese dei paesi a monte, si chiudeva con un’affollata processione nella quale, dapprima avanzava la grossa croce, con i chierichetti che agitavano i turiboli fumanti di incenso, poi i bambini che avevano ricevuto la prima comunione nell’anno precedente, vestiti con gli abiti della cerimonia, portavano dei cestini colmi di petali di rose e fiori di ginestre da gettare in strada lungo il percorso della processione. Poi procedeva il baldacchino dorato, di broccato a fiori, che ospitava il Vescovo, o il sacerdote, con l’ostensorio, a forma di disco con i raggi, la banda musicale cittadina, seguita dalla folla dei fedeli. Alle finestre ed ai balconi che si affacciavano sulle vie percorse dal corteo, era raccomandato dai parroci di stendere coperte e tovaglie ricamate, tappeti e i “drapi” - gli asciugamani di lino finemente lavorati – cioè, quanto di più prezioso faceva parte del corredo della padrona di casa, in segno di festa ed omaggio al Santissimo. Nei paesi a monte usava spargere sulle vie insieme ai fiori, foglie di tombolo che emanavano un profumo particolare ed acuto che, per gli allora bambini, è l’odore della festa. La memoria olfattiva è piuttosto potente ed i profumi stimolano i ricordi negli Ospiti coinvolti che evocano così persone, luoghi e situazioni. Il 16 giugno ricorre anche la festa solenne del santo patrono S. Ceccardo, nel giorno del suo martirio, un tempo oggetto di grande venerazione per i carraresi. La tradizione popolare, tra leggenda e fantasia, narra che Ceccardo Vescovo di Luni, venne decapitato nella località situata all’estremità meridionale della città, da tempo immemorabile chiamata S. Ceccardo, dove esiste una piccola chiesa, ricostruita nel XVIII su un oratorio del ‘400, sorto dove furono rinvenute le spoglie del santo. Nell’interno della chiesa vi è una piccola stanza con l’immagine del martire e la dicitura “Chicardi” e qui sgorga la polla d’acqua purissima, perenne e miracolosa, a cui si attribuisce la virtù di guarire il male di occhi e di gola. Nei pressi della chiesetta si svolgeva anche la fiera dove gli Ospiti, i più anziani, ricordano venivano venduti pulcini e altri piccoli animali, bestiame ed anche cavalli. I racconti biografici sono per gli Ospiti un modo per comunicare, raccontare di sé e della propria vita, condividere le esperienze vissute e confrontarle con il modo di vivere odierno. Attraverso la reminescenza, interveniamo sulla memoria positiva dei presenti e, grazie ai processi di narrazione la memoria autobiografica ed il senso del sé, vengono stimolati e si attivano emozioni e risorse, socializzazione e condivisione.

“P’r San Zicard a s ved ‘l fic e ‘l card”


Fonte: Animazione

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